Mezzadria Stories
Aggiornamento: 2 giu

Foto di Gianluca Vagnarelli
Nel mio viaggio “A spasso per Marche” sono arrivata ad Offida e mi sono imbattuta in un progetto molto interessante che non conoscevo affatto.
Volevo farti conoscere Offida, questo paese dell’entroterra Piceno, ma lo farò nella prossima tappa del mio viaggio, oggi voglio concentrami su “Mezzadria stories”.
Il progetto è nato nel 2018 con l’obiettivo di preservare la memoria orale degli ultimi mezzadri parte integrante del patrimonio culturale intangibile della nostra regione.
Ma chi era il mezzadro?
Il mezzadro era colui che lavorava il podere che apparteneva al padrone al quale era legato da un contratto, appunto il contratto di mezzadria.
In virtù di questo contratto il mezzadro e la sua famiglia potevano vivere nella casa colonica del podere ed erano obbligati a cedere il 50% dei prodotti del podere al padrone stesso.
Per oltre sette secoli la mezzadria ha rappresentato la principale modalità di conduzione della terra nelle Marche segnando l’evoluzione del paesaggio, l’architettura, la cucina, le tradizioni e anche il modo di vivere dei marchigiani.
Anche mio nonno era stato un mezzadro e ben ricordo le storie che mi raccontava sulla vita nel podere, sulle discussioni con i padroni, i favori che si scambiavano con gli altri mezzadri e le difficoltà che affrontavano quotidianamente.
Come nasce il progetto "Mezzadria Stories"?
Il progetto nasce su iniziativa di Gianluca Vagnarelli, appassionato ricercatore di storia orale e fondatore della start-up i-strategies, specializzata in storytelling e heritage marketing.
«Ho iniziato circa vent'anni fa – dice Gianluca -, raccogliendo con un piccolo registratore i ricordi di mio padre e dei miei zii, tutti nati in una famiglia mezzadrile di Monteprandone. Poi la ricerca si è estesa all'intera provincia. Quello che mi ha spinto è stato, da un lato, la volontà di non disperdere la memoria di quel periodo, che era anche la memoria della mia famiglia, e l’unico modo per farlo era intervistare le persone, perché i mezzadri, a differenza delle classi colte, trasmettono la loro cultura oralmente. In secondo luogo, perché ero e sono da sempre convinto che non si possono davvero comprendere le Marche e i marchigiani nel profondo se non si conoscere la mezzadria, una civiltà rurale nella quale abbiamo vissuto per sei secoli. In sintesi, capire la mezzadria ci aiuta a capire meglio chi siamo».
"Mezzadria Stories": il progetto
Grazie a questo progetto sono state raccolte 100 interviste audio e video fatte agli ex mezzadri ancora in vita in 15 comuni delle Marche.
L’obiettivo era quello di recuperare questo ricco patrimonio etico-culturale, far conoscere la vita del mezzadro e tramandare la memoria storica alle nuove generazioni che sanno poco o nulla di questo stile di vita. Ma non solo, per mezzo di questo progetto si vuole anche promuovere turisticamente le Marche attraverso le emozionanti storie rurali raccontate dai mezzadri.
E così, grazie a "Mezzadria Stories", potrai visitare una casa colonica e potrai rivivere la vita del mezzadro e della sua famiglia all'interno del podere.
Al termine della visita, potrai anche degustare del buon vino locale prodotto dalla cantina Ciù Ciù accompagnato dai prodotti tipici di cui il Piceno (ed il comune di Offida) vanno tanto fieri.
Il progetto è stato realizzato con la consulenza di i-strategies, è stato sostenuto da Ciù Ciù Vini e patrocinato dall’Università di Macerata, dall'Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione delle Marche e dal Comune di Offida.
Personalmente ringrazio Cristina della cantina Ciù Ciù per avermelo fatto conoscere e Gianluca Vagnarelli per il supporto.
Se passate da Offida, prenotate una visita con “Mezzadria Stories”.
COME PRENOTARE:
Tramite e-mail scrivendo a gianluca@i-strategies.it
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