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A spasso per le Marche: Ripatransone

Aggiornamento: 2 giu


Il mio viaggio “a spasso per le Marche” fa oggi tappa a “La Ripa” ossia Ripatransone.


Secondo un manoscritto della fine del XIII secolo, il nome sembra che derivi da "Ripatransonis", cioè la "ripa" rupe (in italiano) del nobile Transone.

Il borgo è infatti nato dall'unificazione di quattro castelli nel 1198 ad opera dalla famiglia Transone o Dransone.

Ci troviamo sempre nel territorio Piceno, a pochi passi da Acquaviva Picena ed Offida di cui vi ho parlato nei miei precedenti articoli.


Il borgo ha origini antichissime ed è nota nei libri di storia soprattutto per le sue guerre contro Fermo per il controllo della zona costiera nei pressi della foce del fiume Tronto.

Ripatransone è stata anche sede Vescovile dal 1571 fino al 30 settembre 1986 conferendo notevole importanza al centro abitato e rendendolo un importante centro artistico e culturale.

Innanzi tutto, arrivando a Ripatransone noterai i “Calanchi” ossia dei solchi che si formano nel terreno causati dell’erosione idrica tipica proprio dei terreni argillosi, sembrano delle vere e proprie ferite del terreno. Sicuramente meritano una foto ricordo da conservare nell’album di viaggio.


Viste le sue antiche origini ed il suo glorioso passato, Ripatransone è un paese ricco di testimonianze storiche e angoli nascosti da scoprire ed ammirare salendo e scendendo tra le stradine del paese.


A proposito di stradine, iniziamo la nostra passeggiata parlando del luogo simbolo del paese, il suo manifesto nel mondo:

Ebbene sì, a Ripatransone è possibile passare nel vicolo più stretto d’Italia quindi occhio alla dieta prima di partire altrimenti rischi di rimanere incastrato perché il vicolo è largo 43 cm al suo imbocco (in alcuni punti si stringe ulteriormente sino ad arrivare a soli 38 cm).




Oltre al vicolo più stretto d’Italia, sempre nel centro storico, puoi ammirare la bellissima Cattedrale (o meglio Concattedrale) dei Santi Gregorio Magno e Margherita.

Al suo interno è possibile ammirare il seicentesco pulpito ligneo e gli affreschi dei realizzati dai fratelli Marcantonio e Michelangelo Bedini. Di notevole interesse anche il campanile che si erge alto nel cielo del paese per ben 52 mt.



Sempre nel centro storico, in piazza XX Settembre, potrai visitare lo storico teatro Luigi Mercantini.

Di notevole bellezza è il sipario realizzato dall'artista Ruffini di Falerone che raffigura un tragico avvenimento accaduto durante l'occupazione spagnola della città: un padre che preferito uccidere la figlia piuttosto che lasciarla sposare ad un soldato.

Molto bello è anche il plafone (soffitto) decorato da una serie di medaglioni, in sei dei quali sono raffigurati i volti di Rossini, Verdi, Bellini, Metastasio, Goldoni e Alfieri.




Poco lontano dal centro abitato si trova il Teatro delle Fonti (aimè in forte degrado). Si tratta di uno dei teatri all’aperto più suggestivi di tutte le Marche risalente al XV-XVI secolo utilizzato in passato per concerti e spettacoli durante il periodo estivo.


Tra i musei più interessanti del borgo troviamo quello Vescovile allestito nell'Antica chiesa di sant'Agostino e in alcuni locali del convento.

Il museo non è molto grande, ma ospita diversi oggetti che ricordano ai visitatori l’importanza storica del borgo. All’interno potrai ammirare oggetti sacri, paramenti, reliquiari e vestiari oltre a statue lignee ed argenti.

In origine veniva usato un vero cavallo sellato da un artificiere che girava per le vie del centro abitato sparando fuoco secondo il costume barocco dell’epoca. Oggi per fortuna il cavallo è stato sostituito da un fantoccio ingabbiato all’interno di una struttura metallica, con appositi alloggi che ospitano gli spettacolari fuochi artificiali.

Oltre agli ottimi prodotti di cui la zona va fiera di cui vi ho già parlato, qui a Ripatransone potete assaggiare il “Ciavarro”, una zuppa di legumi e cereali.

Un tempo era un piatto tipico primaverile quando le provviste invernali iniziavano a scarseggiare, ma si potevano integrare con le primizie dell’anno.

Oggi è possibile gustare questa zuppa in qualsia giorno dell’anno in uno dei tanti ristoranti del paese.






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