A spasso per le Marche: Pergola
Aggiornamento: 2 giu

La mia passeggiata a spasso nelle Marche oggi si svolge a Pergola, un piccolo paesino nella provincia di Pesaro-Urbino, nell'alta valle del fiume Cesano.
Pergola viene definita "la città dalle cento Chiese", anche se in realtà il vero tesoro del paese sono i bronzi dorati da Cartoceto di Pergola.
Ma andiamo con ordine e scopriamo insieme cosa vedere a Pergola.
Nel 1946 è stato rinvenuto un gruppo scultoreo equestre in bronzo dorato composto da quattro personaggi (due maschili a cavallo e due femminili) che probabilmente facevano parte di un'unica famiglia di rango senatoriale.
Le sculture sono state realizzate a cera a persa indiretta in una lega rameica assai ricca di piombo e, infine, dorate a foglia.
L'identificazione dei personaggi e la loro datazione è piuttosto incerta e nel tempo si sono susseguite diverse ipotesi.
Gli attuali studi, tuttora in corso, daterebbero il gruppo scultoreo all’età cesariana ossia fra il 50 e il 30 a.C.
Secondo questa teoria le statue ritrarrebbero i componenti di una famiglia magnatizia d’alto rango, forse in qualche modo legata al territorio marchigiano; le proposte di identificazione spaziano, a seconda degli studiosi, tra la stirpe dei Dominizi Enobarbi ed il connubio adottivo tra Marco Satrio, senatore e probabile patrono di Sentinum, e il cuprense Lucio Minucio Basilo, luogotenente di Giulio Cesare e futuro Cesaricida.
Una teoria ancora più recente, elaborata dal Prof. Viktor H. Böhm dell’Università di Vienna, identificherebbe i bronzi con la famiglia di Marco Tullio Cicerone.
Dal 1999 i bronzi sono conservati all'interno del «Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola».
Il museo si compone di diverse aree espositive all'interno delle quali, oltre al gruppo scultoreo per cui il museo è divenuto celebre, è possibile visitare la pinacoteca, la sala delle collezioni di grafica, di numismatica con le monete coniate dalla Zecca di Pergola e di arredi lignei settecenteschi. I turisti possono visitare anche la sezione archeologica dove vengono esposti mosaici policromi rinvenuti una “villa rustica” del IV – V secolo d.C e corredi di tombe di età romana.
Vi è, infine, anche un'area dedicata all'arte contemporanea, con opere grafiche del maestro pergolese Walter Valentini, esponente di spicco dell'astrattismo lirico italiano ed europeo.
Come vi dicevo all'inizio, Pergola viene definita la città dalle "cento Chiese", ma ce ne sono veramente cento?
Forse non ce ne sono davvero cento, ma ne possiamo contare almeno una ventina in un paese che conta poco più di 5.000 abitanti.
Innanzitutto, proprio il museo dei bronzi è stato allestito all'interno di una delle Chiese più antiche del borgo: la chiesa gotica di San Giacomo risalente al sec. XIII-XVIII.
Spostandoci dal polo museale verso il centro storico (circa 700 mt), incontrerete il Duomo di Pergola, dedicato ai Santi Andrea Apostolo e Secondo Martire. L'edificio venne costruito dagli agostiniani nel 1285 ove sorgeva già un vecchio edificio di culto. Modificata nel corso dei secoli, la chiesa conserva ancora oggi l’antica torre campanaria romanico-gotica.
L’interno è a tre navate e presenta elementi barocchi e neoclassici. Proprio l'interno del Duomo risulta un vero scrigno di tesori, qui, infatti potrete ammirare numerose opere interessanti come le statue lignee dell’ “Angelo custode”, della “Madonna dei Sette dolori” e del “Cristo Morto” nonchè i marmi policromi e due grandi tele di Giovanni Francesco Ferri.
Poco distante dal Duomo si trovano altre tre chiese di Pergola: la chiesa di Santa Maria dell'Assunta, la chiesa di Sant'Andrea e quella di Santa Maria dell'oratorio.
Proseguendo poi nel cuore del centro storico incontrerete la chiesa di San Rocco, la chiesa di Sant'Orsola (oggi sconsacrata e acquistata da un ente privato) e quella di Santa Maria in Piazza.
Leggermente spostare rispetto al cuore del centro storico si trovano la chiesa di San Vitale e quella di San Francesco.
Quest'ultima venne fondata nel 1255 forse dai diretti discepoli del poverello di Assisi e si erge sul ciglio del terrazzo che sovrasta la confluenza del torrente Cinisco nel fiume Cesano.
L’interno custodisce interessanti tele tra cui quelle di Giovanni Antonio Scaramuccia, di Giovanni Anastasi, di Lavinia Fontana e di Giovanni Battista Ragazzini.
L’opera principale della chiesa è il crocifisso su tavola del XIV secolo attribuito a Mello da Gubbio.
Queste sono le chiese principali del borgo, tuttavia, Pergola ospita numerosi edifici religiosi considerati "minoritari" o periferici quali la chiesa di Santa Maria delle Tinte, l'oratorio dell'ascensione al Palazzolo, la chiesa di Santa Maria dell'Olmo e la chiesa della pieve di San Biagio.
Oltre alle numerose chiese, il centro storico di Pergola è costellato da numerosi edifici civili degni di nota. Vediamoli insieme:
Il palazzo comunale risalente al XVIII secolo, costruito all'epoca in previsione del conferimento a Pergola del titolo di città da parte di papa Benedetto XIV. Al piano terra troviamo un ampio loggiato al cui interno c'è uno splendido scalone d’onore che porta al piano di rappresentanza dove troviamo la sala del consiglio. In questa sala sono conservate numerose opere d'arte tra cui i busti in marmo di Papa Benedetto XIV e del cardinale Nicola Antonelli, una pala d'altare robbiana risalente al 1500, una Madonna col Bambino oltre a numerosi quadri che ritraggono personalità locali. Da segnalare, inoltre una tela dipinta dal bolognese Giulio Cesare Procaccini raffigurante Bestabea al bagno.
Il teatro Angel Dal Foco risalente al XVIII secolo così chiamato in epoca risorgimentale in onore del celebre capitano di ventura pergolese attivo nel XV secolo. Il teatro ha la pianta a U (anziché la più comune a "ferro di cavallo") con tre ordini di palchi sovrastati da un loggione con balconata aperta. Attigua al teatro si trova la suggestiva sala dell’Abbondanza (sec. XVII) che accoglie una grande opera-istallazione del maestro pergolese Walter Valentini (già sopra menzionato).
Palazzo Malatesta noto per essere stato dal 1796 al 1799 sede della Zecca delle monete per lo Stato Pontificio e per le autorità francesi.
L'antica Rocca (o meglio i ruderi dell'antica rocca) situata fuori dal centro storico, su un colle che sovrasta l'intero paese. La rocca venne eretta su progetto dell'architetto Francesco di Giorgio Martini, su una preesistente fortezza del XI secolo. Secondo la tradizione, la rocca venne fatta abbattere nel 1502 dopo che Cesare Borgia vi uccise Giulio Varano Signore di Camerino. Della costruzione iniziale sono rimasti i sotterranei, parte della cinta muraria e due torrioni parzialmente diroccati.
Per maggiori informazioni su Pergola o per un itinerario personalizzato di più giorni in zona, scrivimi a valeriatourleader@gmail.com.
A presto. Ci vediamo nella prossima tappa del mio tour "a spasso per le Marche".