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A spasso per le Marche: le grotte di Frasassi

Aggiornamento: 16 dic 2022


Piazza del Popolo - Ascoli Piceno

Nella mia passeggiata di oggi non vi condurrò su delle strade vere e proprie, ma andiamo sotto terra per visitare (virtualmente) le grotte di Frassassi, una delle principali attrazioni delle Marche che ogni anno accolgono centinaia di visitatori.

Si tratta di grotte d'origine carsica situate geograficamente nel comune di Genga, in provincia di Ancona. Il complesso delle grotte ricade all'interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi.

Vediamo insieme quando sono state scoperte le grotte di Frasassi e come mai sono così famose.

Il 28 giugno 1948, per opera del dottor Mario Marchetti, cofondatore del Gruppo Speleologico Marchigiano di Ancona, avvenne la prima grande scoperta speleologica nell'area di Frasassi, quella della Grotta del Fiume. Questa grotta ha due ingressi che si aprono quasi al livello del corso attuale del torrente Sentino e si sviluppa su più piani ad andamento labirintico.


Negli anni 1950 e 1960, i gruppi del CAI di Jesi e Fabriano esplorarono le cavità della zona, tra cui, nel 1966, una diramazione lunga più di 1 km che parte proprio dalla Grotta del Fiume.


La scoperta della grotta Grande del Vento, invece, risale al 1971 grazie all'opera di Rolando Silvestri del Gruppo Speleologico Marchigiano CAI di Ancona, che ne individuò "la porta d'ingresso" questo permise loro di entrare nel cuore della montagna.

Una volta entrati all'interno della grotta, il gruppo di speleologi si trovò all'interno di una grande grotta completamente immersi nel buio e le attrezzature in loro possesso in quel momento non gli permettevano di scendere fino alla base della cavità sottostante per scoprirne ogni angolo.

Così, successivamente gli esploratori si dotarono di attrezzature adeguate e tornarono ad esplorare l'immenso spazio, che venne chiamato "Abisso Ancona" in onore della città degli scopritori.

La notizia della scoperta fu diffusa tramite stampa, ed è da questo momento che inizia la notorietà al grande pubblico delle grotte di Frasassi.


Ulteriori scoperte si sono susseguite nel corso degli anni e numerosi altri ambienti sono stati esplorati dagli speleologi.

Ad oggi, nel suo complesso, le grotte di Frasassi sono lunghe oltre 20 km e contano numerosi complessi alcuni dei quali sono aperti al pubblico, mentre altri sono ancora oggetto di studio e ricerca.



Per visitare le grotte occorre una "passeggiata" nel sottosuolo della durata di circa un'ora accompagnati sempre da guide professionali.

All'interno delle grotte vi è una temperatura costante (sia in estate che in inverno) di 14°.

Quali sono le aree visitabili?

Abisso Ancona la grotta ha una lunghezza di 180 metri, è larga 120 metri ed alta ben 200 metri.

Nel fondo della cavità si può osservare un caotico ammasso di blocchi, risultato dei movimenti distruttivi e dei crolli che si sono verificati nel corso dei millenni e che hanno dato origine alla grotta stessa.

Proseguendo la passeggiata all'interno di Abisso Ancona si incontra il laghetto cristallizzato. Si tratta di un vero bacino d'acqua cristallizzato a seguito della saturazione avvenuta a causa dell'azione del carbonato di calcio, successivo all'evaporazione e alla variazione del livello idrico nel tempo.

Proprio sopra questa cristallizzazione si può ammirare una stalagmite ferrigna di oltre due metri sulla quale lateralmente, si è originata una piccola concrezione bianca battezzata dagli speleologi il "diavolo con la candela".

Ai margini del laghetto di cristallo si erge il "castello della fatina", così chiamato per la presenza di guglie e pinnacoli che richiamano la forma di un castello fiabesco.

Altro particolare da non perdere all'interno della grotta è il "Niagara", ossia una colata bianchissima di calcite allo stato puro.

Dopo aver terminato la visita di "Abisso Ancona" si prosegue alla volta della "sala dei duecento" il cui nome fa riferimento alla lunghezza della grotta (200 metri per l'appunto).

In questa sala si possono ammirare: il "castello rosso" o "castello delle streghe", l'obelisco (una stalagmite alta circa 15 metri) e la "Sala Barbara".

Da qui si passa poi alla visita del Gran Canyon. All'interno di questa sala potrete ammirare diverse conformazioni tra cui: le canne d'organo, un gruppo di stalattiti parallele che danno forma a un'organo e la famosa sala delle candeline dove si possono ammirare numerose stalagmiti cilindriche di piccole dimensioni che ricordano per l'appunto delle candeline.

La visita termina, infine, con la sala dell'orsa, il cui nome deriva dal masso che si trova al suo interno che ricorda un'orsa, e quella dell'infinito, così denominata perché ha una forma irregolarmente e durante le prime esplorazioni gli speleologi vi persero l'orientamento e si ritrovarono a girare intorno alla sala diverse volte prima di trovare un'uscita, come se fossero in un percorso infinito.


In una giornata dedicata alla visita delle grotte di Frasassi non può mancare una sosta a Genga per ammirare le sue numerosi attrazioni. Vediamole insieme!



Poco lontano dalle grotte, sorge l'abbazia romanica di San Vittore delle Chiuse, risalente all'XI secolo. Si tratta di una delle più importanti testimonianze di architettura romanica nelle Marche. L'abbazia venne costruita completamente in pietra calcarea e si staglia tra il verde del parco naturale regionale. Qui architettura e l’ambiente si fondono in totale armonia, trasmettendo un senso di profonda pace e tranquillità.


Il Museo speleo paleontologico e archeologico allestito nel cenobio adiacente all'Abbazia di San Vittore. Il museo è dislocato su tre piani. Il piano sotterraneo ospita la sezione geologica dedicata all'indagine ed allo studio della gola di Frasassi.

Nel piano mediano, che comprende la sezione paleontologica, potrete vedere il famoso ittiosauro di Genga, un rettile marino lungo circa 3 metri, dall'aspetto simile a un delfino, vissuto nel Giurassico superiore, circa 150 milioni di anni fa.

Il piano superiore, infine, ospita la sezione archeologica con reperti che vanno del Paleolitico all'età del ferro.


Ovviamente in un tour giornaliero in zona, non può mancare assolutamente una sosta nel paese di Genga (magari per la pausa pranzo), un piccolo castello medioevale costruito sulla roccia

Genga è un tipico paesino di montagna costellato da case in pietra calcarea bianca e rosata. Davvero suggestiva una passeggiata per le vie del borgo ammirando l'architettura e soprattutto il paesaggio circostante.

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Per gli amanti delle passeggiate in montagna, è d'obbligo una camminata (non eccessivamente impegnativa) fino al Tempio del Valadier, una chiesa incastonata fra le pareti rocciose della montagna e l'adiacente Eremo Santa Maria Infra Saxa.

Il sentiero che conduce a questo luogo di culto è lungo circa 800 metri con un dislivello di circa 300 metri. Lungo il sentiero sono disposte le 14 stazioni della Via Crucis, i commemorativi passaggi della vita di Cristo tra la sua Risurrezione e la Pentecoste spingendo i visitatori a soste di riflessione prima di arrivare in cima.

Una volta arrivati in cima lo spettacolo che vi si apre davanti vi lascerà senza parole: qui la natura fa da cornice a due strutture edificate dall'uomo in un luogo impervio.


A Genga troviamo anche le terme di Frasassi dove, oltre al reparto dedicato alle cure termali, troverete un rinnovato reparto estetico e massoterapico dove potrete rilassarvi facendo fanghi e massaggi. Il fango sulfureo delle terme di Frasassi, infatti, è costituito da una miscela di materiale argilloso e acqua termale con proprietà benefiche sfruttate sia in ambito estetico che medico.

Nel complesso termale, infine, trovate anche delle piscine con acqua sulfurea dove potervi rilassare tra un idromassaggio, un percorso Kneipp caldo e freddo e numerose cascate massaggianti.


Cosa ne pensate? Genga non è la meta ideale per tutti i tipi di turisti?

Questo posto può soddisfare i desideri di tutti.


Per maggiori informazioni su cos'altro fare a Genga o per un itinerario personalizzato di più giorni in zona, scrivimi a valeriatourleader@gmail.com.


A presto. Ci vediamo nella prossima tappa del mio tour "a spasso per le Marche".















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